L'orchestra uomo e l'orchestra cosmo. Il Naturopata è l'operatore che applica le tecniche di riequilibro che la Conoscenza delle Leggi della Natura suggerisce per "prendersi cura" di chi a lui si rivolge. Operare secondo le Leggi della Natura non significa necessariamente conoscere in profondità le suddette Leggi, così come operare in una azienda non significa necessariamente conoscere in dettaglio tutti i piani operativi della stessa a livello direzionale. Comunque, al fine di comprendere appena un po' di più in che modo agiscono le tecniche adoperate e, soprattutto, quali siano i loro limiti, è utile fare qualche riflessione sulla natura intrinseca del mondo in cui viviamo, uomo compreso.
Ogni forma di vita è il risultato di un insieme di informazioni che abitano in diverse dimensioni.
Per rappresentare la natura un po' più nascosta del creato prendiamo a prestito la metafora dell'orchestra.
In una orchestra suonano diversi strumenti, ognuno dei quali produce un certo tipo di suono diciamo una gamma di "toni" che danno all'"insieme strumento" quella caratteristica per cui quando ne udiamo il suono, diciamo subito questo è il pianoforte, quella la chitarra e così via. Tuttavia del pianoforte ne esistono svariati tipi, ognuno con un timbro diverso, così come degli strumenti a fiato o a corda o percussione. Se per esempio nel violino cambiamo la vernice questo suona in modo completamente diverso pur rimanendone invariata la forma, le corde e la tensione delle stesse. Se nella chitarra mettiamo le corde di nylon o quelle di metallo il suono prodotto da quella stessa chitarra non è lo stesso di prima. Potremmo dire che la chitarra nata per funzionare con le corde di plastica è "malata" se le mettiamo le corde di metallo. E lo stesso per il violino: uno Stradivari privato della sua vernice preziosa non è più lo stesso, è malato.
Ora queste osservazioni sono scontate per tutti, musicisti e non, ma non vengono applicate allo "strumento" uomo perché la parola "anima", ma ancor più la dizione "sentimenti" hanno impedito fino ad oggi di guardare realmente alla sua intima natura. Se con opportuni strumenti, che finalmente oggi l'elettronica ci fornisce, misuriamo la gamma di frequenze emesse da un violino perfetto otterremo un risultato; la stessa misura fatta su un violino "in sofferenza" della sua propria vernice darà un altro risultato. Per l'uomo vale la stessa cosa: per un certo tipo di uomo, con un certo bagaglio genetico, una storia di vita e dunque di frequenze acquisite, la misura darà un certo risultato, per lo stesso uomo privato di un certo enzima digestivo la misura darà un altro risultato. Perché il "suono" globale di quell'uomo ha un timbro diverso. Così se egli ha il mal di schiena, oppure l'ansia, oppure se, a seguito di traumi, è insorta una depressione.
Ogni variazione frequenziale cambia il suono di base e esperienza dopo esperienza, la stratificazione degli eventi, tanto considerata da Hanneman, porta ad un "suono" globale che non è più quello natale. Questo non significa necessariamente che la configurazione sonora attuale sia sbagliata: il violino può essere usato per suonare un pezzo rock anziché per eseguire un brano classico, basta che lo strumento non lamenti sofferenza per l'attuale configurazione. Se c'è sofferenza, pathos, allora occorre chiamare l'esperto di "suoni" che, capito da dove viene il problema proponga la soluzione onde trovare un "suono" più accettato da chi lo emette.
Ora poiché ogni uomo emette un suono e poiché nel cosmo vale la legge della risonanza, ogni volta che due si incontrano ognuno mette in vibrazione l'altro con le proprie frequenze. Questa legge di primaria importanza oltretutto fa capire che ognuno "attira" chi è simile.
Sta di fatto che solo allontanandosi dalla fonte emittente si potrà riudire il suono personale precedente, ma se consideriamo che mediamente si vive insieme tanto tempo si può ben comprendere quale marasma di frequenze ogni individuo si ritrovi addosso e in che misura il proprio SNC sia impegnato a mantenere "la miglior posizione antalgica". D'altro canto anche le piante emettono un "suono", anche gli animali, le pietre soprattutto, i pianeti, gli astri, il cosmo e così via all'infinito. Certo è che il fattore di partecipazione dei vari suoni al timbro individuale è di entità diversa: l'influsso sul proprio suono personale dei propri pensieri è tremendamente più incisivo del suono delle preoccupazioni del vicino di casa ma può essere inferiore a quello di una manifestazione geopatica o di un influsso planetario.
Sta di fatto che il Naturopata deve sapere percepire e riconoscere la presenza dei vari tipi di influssi onde evitare di curare l'effetto di un plenilunio anziché una ben precisa depressione endogena. E quando il medico appoggia il puntale del Vega al punto IC1 della mano sinistra del paziente che suono sta misurando? Le componenti frequenziali di quel suono a chi sono dovute?
E, infine, siamo così sicuri che in una seduta di osteopatia inducendo lo scioglimento di un certo blocco strutturale si risolve qualcosa che era la causa del fastidio e non si tolga al corpo un aiuto per sopravvivere ad una noxa data da una frequenza disturbante?
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Denomino Sistema ciò che costituisce ogni essere manifesto, dall'immediato circostante alle più remote galassie dell'Universo, dall'immediato sensoriale alle più remote dimensioni di ogni essere.
Ogni forma di vita emette, per il fatto di essere vivente, ossia vibrante, continue informazioni che la identificano inequivocabilmente, dette frequenze proprie.
Ogni forma di vita è dunque un pacchetto di frequenze, detto spettro, che globalmente vibra emettendo un campo riverberante la propria costituzione. Il Sistema è un insieme infinito di forme vibranti e cioè di pacchetti di frequenze, a sua volta un insieme infinito, in continua trasformazione, di insiemi di pacchetti di frequenze.
Ogni forma di vita è dunque immersa in un campo globale risultante dalla interazione continua dei campi delle varie forme di vita e riceve, quindi, continue informazioni dal Sistema, che costituiscono il suo riferimento esistenziale, intendendo con questo termine ciò che costituisce la ragione di esistenza e di sopravvivenza per quella forma di vita.
Per informazioni si intendono da quelle più semplici quali il campo elettromagnetico terrestre, l'informazione di gravità, le informazioni astrali, ma anche quelle di ogni realtà quotidiana, l'albero che si incontra sulla propria strada, il sorgere o tramontare del sole, l'emozione che si prova di fronte o meno ad un altro essere umano, o ciò che provoca un pensiero in arrivo o in partenza dal proprio cervello: ogni informazione viene raccolta o inviata dall'antenna costituita dal corpo nel suo insieme.
Riassumendo ogni forma di vita è immersa, permeata, informata e attivata da un campo di informazioni sempre e ovunque presenti che determinano l'"ambiente di vita" di quella stessa forma. La quale reagisce emettendo informazioni che si sommano a quelle esistenti dando luogo ad un campo di informazioni globale ancora più complesso.
Quando, per svariate cause, un individuo non reagisce al campo informativo esterno e quindi il suo sistema tende a isolarsi, inizia un degrado (informativo) che, se protratto, sfocia in uno stato patologico dovuto a "cariche elettriche mal distribuite" altresì detto malattia.
Nel suo stato di migliore armonia, invece, il sistema uomo, colloquia con l'ambiente, ricavandone le informazioni vitali istante per istante e l'equilibrio è ricercato e trovato istante per istante.
Un esempio: un persona sana di corpo e, quindi, di mente, esce di casa in pieno inverno coperta di soli abiti leggeri. L'epidermide si porta rapidamente a temperatura ambiente, i recettori cutanei attivano il sistema nervoso periferico che attiva una maggior circolazione del sangue con conseguente rialzo termico interno. In superficie ovviamente la cute sarà fredda (i recettori devono continuare a portare informazioni) ma all'interno la temperatura è ottimale. Se il corpo viene coperto, per paura o altro, cessa l'informazione di freddo alla pelle e il sistema circolatorio si riporta ad un regime inferiore. Questo stato perdura finchè la pelle è coperta e dunque vi è la necessità della copertura.
Così come l'incapacità di reagire al freddo è una patologia, nello stesso modo si può ragionare per qualsiasi altra patologia chiamata malattia.
Riequilibrare un soggetto significa, dunque, riportarlo al massimo colloquio con l'ambiente, attivando quei processi vitali che un cattivo stile di vita, cioè di pensiero, hanno opacizzato rendendo squilibrato il suo sistema, ovvero non più in grado di accordarsi con l'ambiente stesso. La stessa cosa vale per gli organi interni del corpo umano: l'accordo di ogni organo con l'ambiente corpo-in-toto, dà il grado di salute dello stesso.
Il terapeuta deve "leggere" con accuratezza lo stato disarmonico del soggetto e agire su quei meccanismi che sono inceppati o mal oliati.
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Ciò che l'uomo chiama vita è un insieme di informazioni, che risiedono in un Sistema multidimensionale, che determinano ogni aspetto della stessa, così come la forma del corpo, la qualità dei suoi pensieri, la capacità di resistenza, il significato della sua attuale esistenza, lo stato di coscienza nei confronti di ciò che lo circonda o che egli è, e così via. Ogni tipo di vita, sia le forme primordiali che l'uomo conosce quali la minerale, vegetale e animale, o le più evolute, che ancora non conosce, è formato da un diverso 'pacchetto' di informazioni o frequenze che ne determinano appunto il significato con i suoi vari attributi necessari, ovvero una qualità intelligente o meno, un tipo di forma più denso o meno, etc.
Così il corpo dell'uomo è costituito da un pacchetto di frequenze che, a sottogruppi, danno luogo al fenomeno di vita chiamato cuore, o fegato, o polmone, o sistema immunitario, o sistema circolatorio, ma anche, pensieri, emozioni e tutto quello che oramai conosciamo di noi stessi.
Così come il fegato sano di una persona è costituito da un certo gruppo di frequenze, lo stesso fegato ammalato manca di una o più di queste frequenze o è affetto da certe frequenze non sue tipiche.
Ne viene che riportare l'organo in questione al suo stato primario diventa una operazione di ricostruzione del pacchetto originale, riportando in armonia le varie frequenze fra di loro aumentando ciò che è ridotto o diminuendo ciò che è in eccesso.
Che equivale a dire lavorare sulle frequenze tipiche dell'organo.
Ma anche il pensiero è costituito da frequenze e allora risolvere una patologia psichica, diciamo l'ansia per esempio, significa lavorare sullo stato frequenziale dello stesso modulandolo per ristabilire l'armonia persa.
Il terapeuta, avendo una raffinata capacità di leggere lo stato frequenziale del soggetto, ne percepisce le disarmonie e cerca di ristabilire una informazione di equilibro. Il soggetto sotto trattamento percepisce più o meno istantaneamente sul suo corpo le variazioni indotte dall'atto terapeutico e inizia a percepire uno stato di migliore armonia.
In primo luogo occorre riportare il soggetto al massimo scambio informativo con il Sistema e con l'ambiente circostante.
In tal modo si cerca di riadattare il microcosmo uomo al macrocosmo Sistema.
In secondo luogo occorre riportare ogni 'organo' al massimo scambio informativo con il suo sistema, in questo caso l'essere umano. In tal modo si cerca di riadattare il microcosmo organo al macrocosmo uomo.
E così via. La terapia consiste nel riportare al massimo colloquio ogni sottosistema con il sistema al quale appartiene, affinché il flusso informativo chiamato vita possa scorrere liberamente.
Dove scorre poco flusso informativo c'è patologia, al contrario c'è salute.
Ne viene che la vita è il limite massimo raggiungibile di scambio di flusso informativo. |