Conclusioni. La maggior parte delle forme di vita si esplica attraverso le frequenze del colore, per cui la maggior parte delle patologie si può curare anche col colore.
Debbo ricordare, come già più volte riportato in questo lavoro, che la tendenza, oggi, è quella di rivolgersi alla Natura, perché la medicina farmacologica non risolve il problema in corso. Come è possibile chiedere alla Natura che rieduchi il nostro corpo secondo le sue Leggi, che sono quelle dello stesso Creatore che ha generato il corpo umano, quando continuiamo a violentare il corpo con le nostre leggi umane? Come è possibile andare a fare una seduta di cromoterapia e poi andare in discoteca, o scambiare la notte con il giorno, o usare dei colori sui vestiti in antitesi con il nostro equilibrio psicosomatico solo perché alla moda?
E' chiaro che il blu-viola della notte darà la stessa informazione che può dare il cristallo colorato della penna per cromoterapia, ma se tale informazione è quella di "ridurre qualcosa", come si fa a concepire la notte come il momento della giornata in cui agitarsi di più? E se l'informazione del giallo-rosso dell'alba è quella di "attivare qualcosa" come si fa a dormire fino a mezzogiorno o andare a letto a quell'ora?
Sono considerazioni analoghe a quelle della suonoterapia: come si fa a fare una seduta di un'ora in una atmosfera di suoni di cascate cristalline e uccellini pigolanti e poi andarsi a irretire nel traffico dell'ora di punta? Con l'autoradio al massimo volume ?
E che senso ha andare dal dietista o dal dietologo a ridurre le calorie [1] quando dentro i cibi ci sono dei veleni ben peggiori di quel cornetto alla crema col cappuccino che almeno fa godere un po' e stimola così tutto l'asse PNEI?
Oramai lo si è capito fin dall'inizio, non è possibile scegliere colori, suoni, profumi, stili nutrizionali o altro, solo per averlo letto sui libri, e le teorie sono tutte personali e molto particolari.
Cosa è dunque che consente di scegliere la terapia, i colori per la propria vita, i suoni migliori per lo stato d'animo di quel momento, i cibi che ci occorrono in quel giorno, il tipo di casa nel luogo più in sintonia con il nostro animo, la professione che più ci appaga e, forse, primo fra tutti, la scelta del partner giusto, anche se giusto è ampiamente relativo?
La capacità di "percepire" l'intima natura di ogni cosa, dal nostro essere all'essenza di ogni forma di vita che ci circonda. L'uomo che chiede alla Natura di aiutarlo a ritrovare le sue Leggi, riceve questa risposta: percepisci sul tuo essere la vibrazione che ti circonda e saprai cosa fare.
[1] Così come occuparsi solo delle calorie fa del metabolismo basale una sopravvivenza incompleta, in quanto mancano vitamine, sali minerali, etc, occuparsi solo di una parte della vita, per esempio eccessivamente solo del lavoro fa del "metabolismo basale vitale" un qualcosa di incompleto: occorre che nel "metabolismo basale" della nostra esistenza, qualunque essa sia, ci sia un poco di tutto. |