L'Azienda Anima. Sovente mi sono trovato a dovere spiegare a persone digiune a riguardo del mondo delle energie (forme) e ancor più delle informazioni pure (essenza), cosa si intende per dimensione, o campi energetico - emotivo - mentale etc.
Mi venne in mente il paragone con la struttura di una generica azienda: paragono l'Uomo in tutte le sue dimensioni, fisica o energetica, emozionale, mentale, spirituale, etc. al concetto di Azienda, intesa come un insieme di livelli gerarchici che costituiscono un flusso di informazioni che, dal pensiero puro di un Direttore Generale vanno fino all'azione pura [1] della parte operaia che, quindi, offre un prodotto finito.
Ebbene, per semplicità, anche se con abbondante approssimazione, consideriamo il corpo fisico la parte operaia, il campo eterico gli impiegati, l'emozionale i dirigenti di divisione, i pensieri, i direttori di area, tecnica, amministrativa, commerciale, etc., e, infine, il Sé superiore, il Direttore Generale.
Ora proviamo a vedere come si può rimediare ad un danno occasionale che altera il prodotto finito dell'Azienda (la vita stessa), che paragoniamo ad una patologia sul corpo umano.
Supponiamo che l'azienda produca qualcosa che va imballato in scatoloni, e che questi scatoloni debbano essere di colore rosso.
Un bel giorno gli scatoloni escono, dal reparto relativo, color cartone (patologia) e il prodotto immesso sul mercato provoca un collasso delle vendite (depressione dell'Azienda).
Il rimedio alla occidentale maniera è il seguente: si va nel reparto scatoloni, si fa l'analisi della tinta, si vede che manca di un componente, si immette a forza quel componente nella catena di colorazione degli scatoloni (rimedio allopatico, farmaco) e gli scatoloni escono di nuovo colorati come vogliamo che siano.
Ora può darsi che il colore sia mancato temporaneamente e che l'intervento con il colore aggiunto sia sporadico. In tal caso l'aggiunta viene dimenticata e tutto procede come se niente fosse successo. Però può darsi il caso che il colore fosse mancato perché l'impiegato addetto alla manutenzione delle catene di produzione non ha fatto il suo dovere o, peggio ancora, non sia più in grado di farlo (collasso energetico di un organo o altro). In tal caso occorre continuare ad aggiungere il colore per sempre ( farmaco dipendenza).
Oppure si può andare a parlare con l'impiegato addetto (intervento sul campo energetico del corpo, ad es. con l'agopuntura o con l'omeopatia), il quale, risanato, torna a controllare correttamente il consumo di colore nella catena di produzione relativa.
Se la responsabilità era tutta dell'impiegato di cui sopra (deficit transitorio) tutto rientra nella norma: se, invece, l'impiegato aveva ricevuto l'ordine di non consegnare più il colore agli operai della catena di produzione (decisione funzionale), occorre andare a parlare con il dirigente di divisione (piano funzionale: intervento con MTC o omeopatia raffinata o MORA).
Se la responsabilità era del dirigente, ed egli collabora allora tutto ritorna nella norma: se, invece, il dirigente sta aspettando la decisione dei direttori di area che sono in riunione collegiale ( le emozioni), oppure esiste un blocco da parte di un direttore di area (evento traumatico pregresso) occorre andare a parlare con loro o con quello (floriterapia, kinesiologia mentale).
Se la responsabilità era tutta dell'insieme dei dirigenti o di quel dirigente singolo, ed egli collabora allora tutto ritorna nella norma: se, infine, il o i direttori di area rispecchiano la volontà del Direttore Generale (la mente, ovvero i pensieri costituiti dal vissuto, dai credo forniti dai mass-media, le religioni, le regole ricevute dal ramo genealogico), occorre andare a parlare con Lui (occorre riproporgli gli archetipi della creazione nei quali sta scritto quali Leggi ha impresso nel cosmo chi lo ha "iniziato", Leggi, a volte, molto lontane da quelle che l'uomo per ignoranza evolutiva imposta nella sua vita quotidiana.
A questo punto si può avere un Direttore Generale pronto e disposto ed evolversi, che comprende che gli errori sono dati dalla ignoranza delle Leggi della Natura e che il problema del momento serve a fare capire che nel procedere dell'Azienda c'è qualcosa da cambiare per adattarsi alle esigenze sia del personale (il corpo) che del mercato (l'ambiente e la vita sociale): il D.G. da l'ordine al o ai direttori di provvedere alla bisogna e piano piano le cose iniziano a convergere verso il nuovo punto focale.
Il D.G. può, però, non comprendere e dire che egli sta procedendo nella strada suggerita dal padre, e dal padre del padre, e che quella strada è proprio scritta in qualche libro storico da qualcuno senz'altro animato da buone intenzioni. Ebbene a nulla serviranno i richiami che basta osservare la natura, intesa come ogni cosa che l'uomo non ipotizza o ideologizza, per rendersi conto che quanto detto dagli avi è solo ideologia locale e non assoluta, che i libri sono stati scritti da uomini che avevano il loro grado di evoluzione ovvero la loro personale capacità di comprendere quanto stava avvenendo e non erano il Creatore stesso, le Leggi del quale rimangono, però, veramente "scritte" nelle sue opere manifeste.
Con tale D.G. non ci sarà niente da fare ed egli continuerà a dare disposizioni che il colore per gli scatoloni non serve, oppure è addirittura diventato nocivo, oppure non vorrà accorgersi che occorre rinnovare il reparto preparazione scatoloni, oppure che il reparto sta collassando: darà la colpa al mercato, ai suoi dipendenti ma non alla sua ottusità.
Sta di fatto che il reparto commerciale (la parte di noi che sta attenta a come viviamo nel mondo), stante la diminuita vendita dei prodotti (non vive più come richiesto dal modello sociale), reclama un intervento e viene consultato un esperto (il terapeuta).
Sta alla sensibilità del reparto commerciale (il grado di evoluzione individuale) che tipo di terapeuta chiamare: ha fretta di ritornare a vivere come prima ovvero è immersa completamente nel modello sociale e allora chiama l'esperto di colore per scatoloni (medico) oppure un Naturopata in grado di effettuare la supervisione di tutti i livelli gerarchici fino al D.G.: tale è il terapeuta nel senso di Hanneman, di Bach, di Goethe, di Reich, di Steiner, di Jung e di molti altri.
Ora che c'è un modello di paragone ben conosciuto è possibile fare alcune considerazioni sul funzionamento dell'uomo.
Innanzitutto l'azienda esiste contemporaneamente in tutti i piani: non c'è precedenza temporale se non per propedeuticità informativa fra i vari livelli gerarchici per cui pensieri, emozioni ed energie agiscono contemporaneamente (velocità della luce). Non ha senso controllare il buon funzionamento di un piano solo dell'azienda in quanto che ogni piano risponde ad uno superiore e alimenta uno inferiore. Nel caso dell'uomo non ha senso fare le indagini cliniche e fermarsi lì, oppure le radiografie, oppure l'auscultazione con lo stetoscopio: la causa è sicuramente altrove.
[1] Come ci insegna anche la medicina cinese, non esiste niente di puro (Yang) o niente di de-purato (Yin). Ogni "manifestazione" del cosmo reca in sé le due parti anche se in certe "dimensioni" prevale la manifestazione dell'una o dell'altra. |